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Pensieri Lenti e Veloci

08/10/2016 , In: Finanza , With: No Comments
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Cosa facciamo quando un pericolo ci si presenta di fronte?

Qual è il meccanismo che in natura ci preserva e ci permette in una frazione di secondo di reagire e di metterci in salvo?

La risposta si trova in una piccolissima parte del cervello chiamata amigdala, posta sopra il tronco cerebrale come vediamo nell’immagine:

amygdala

 

Di fatto l’amigdala riceve l’impulso derivante dagli organi di senso prima delle neocorteccia, iniziando ad analizzare le informazioni sul mondo circostante. Possiamo paragonarla ad una guardia del corpo che si accorge dei segnali di pericolo ancora prima che la nostra coscienza ne abbia consapevolezza.

Quando valuta uno stimolo come pericoloso, ad esempio, l’amigdala scatta come un sorta di grilletto neurale e reagisce inviando segnali di emergenza, a tutte le parti principali del cervello. Inoltre stimola il rilascio degli ormoni che innescano la reazione di combattimento o fuga, (adrenalina, dopamina) mobilita i centri del movimento, attiva il sistema cardiovascolare, i muscoli e l’intestino. Contemporaneamente, i sistemi dedicati alla memoria vengono “sfogliati” con precedenza assoluta per richiamare ogni informazione utile nella situazione di paura.

Siamo un sistema perfetto non possiamo negarlo, ma abbiamo bisogno sempre di qualche piccola modifica.

Immaginate se questa guardia del corpo nel sentire lo scoppio di un palloncino pensasse ad uno sparo e si gettasse su di voi in modo irruento, travolgesse chiunque si trovi tra lui e voi al solo scopo di difendervi. Sarebbe una reazione giustificata certo, ma provocherebbe più danni della semplice analisi fredda dei fatti. Per questo motivo è necessario cercare di controllare questa reazione nei momenti in cui invece è bene utilizzare il ragionamento.

Nel libro del professor Daniel Kahneman, “Pensieri lenti e veloci”, (in fondo trovate il link se volete acquistarlo) si può iniziare a scorgere le origini del nostro comportamento, attraverso quella branca della psicologia chiamata Finanza Comportamentale.

Kahneman ci ricorda che il comportamento dell’uomo è caratterizzato dal prevalere di un pensiero lento, che subentra quando dobbiamo svolgere compiti nei quali occorre concentrazione e autocontrollo ed un pensiero veloce che presiede all’attività cognitiva ed automatica.

Questi pensieri se ben organizzati ci consentono di sviluppare raffinate competenze ed abilità. Al contrario, questo modo lento e veloce se disorganizzato, può essere fonte di errore. Ciò non significa che la guardia del corpo di cui raccontavo prima non sappia fare il suo lavoro, ma piuttosto che ha bisogno di un allenamento più intensivo.

Nel mondo nel quale opero il vendere perché sento dire “Bruciati miliardi in borsa”, è un comportamento dettato dal pensiero veloce, in quanto i miliardi sono stati già bruciati e non è detto che se ne bruceranno altri ed inoltre in un mercato di compra – vendita, se tanti vendono e pochi comprano, mi piacerebbe sapere chi compra e perché. Quei pochi chi sono?

Ad esempio come ho riportato nel precedente post, W.Buffett fa man bassa in questi momenti. Già me lo immagino dire: “Wow ragazzi ci sono i saldi, raddoppiamo gli acquisti, come on”.

Avere le informazioni ci aiuta a ragionare in maniera lenta e come dal medico, in alcuni casi una diagnosi precisa consente di intervenire in maniera da limitare i danni che gli errori di giudizio e di scelta possono provocare

Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Amigdala#/media/File:Amygdala.gif

https://www.amazon.it/Pensieri-lenti-veloci-Daniel-Kahneman/dp/8804621087/ref=tmm_hrd_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=

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Michele Sportoletti

Consulente Finanziario

A volte prendendo in mano questo libro mi rendo conto del valore degli insegnamenti in esso contenuti. Ben Graham, quasi ottantenne, ha confidato ad un amico che sperava ogni giorno di fare qualcosa di folle, qualcosa di creativo e qualcosa di generoso. Non saprei dire ancora quale di queste tre cose mi abbia ispirato per creare questo blog.