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Ognuno ha i suoi tempi

18/01/2020 , In: pianificazione finanziaria , With: No Comments
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Non si può utilizzare la stessa pianificazione per tutta la vita, sarebbe come dire di andare in automobile utilizzando sempre la stessa marcia.

Con la macchina infatti si parte dalla prima per dare tempo al motore di prendere i giri giusti, poi si passa alla seconda e a mano a mano che si aumenta la velocità si utilizzano marce più alte fino ad arrivare all’ultima che ci aiuta a mantenere una certa velocità di crociera.

Nel mio mondo le marce sono  rappresentate dai cicli di vita. 

Nel periodo dei 20 anni  è consigliabile iniziare a capire come comportarsi imparando le giuste abitudini di risparmio e prendendo confidenza con il flusso delle proprie entrate ed uscite. 

Iniziare a capire che la nostra vita finanziaria può essere ordinata come il bilancio di un’azienda in cui organizzare bene ciò che prendiamo rispetto a ciò che esce può allenarci meglio per il futuro che verrà. Una buona regola è prendersi un file di excel creando due colonne, dove si mette da una parte gli ingressi e dall’altra le uscite, ci sono molte banche oggi che già forniscono questo servizio. Una volta tenuto sotto controllo il flusso di denaro bisogna prevedere una percentuale che si è disposti ad accumulare magari per obiettivi futuri per avere modo di non concentrarsi solo sul breve termine. 

Dai 30 anni ai 40 anni, si inizia a fare sul serio, la vita diventa più impegnativa, e se non si fanno bene i conti si rischia che tra la rata dell’auto, quella dell’affitto per la casa o del mutuo, e i costi legati alla nuova famiglia che nasce o di quella che cresce, a seconda dei casi, non si riesca a mettere da parte nulla. 

Ed invece la primissima cosa che non bisogna tralasciare è quella di pensare partendo dalla fine del nostro periodo di accumulo, che è proprio il fondo pensione privato, pensarci con 30 o 40 di anticipo vuol dire fare una grande differenza tra un pensione scarna ed una vita dignitosa ed agiata. Oltre a questo conviene iniziare a proteggere il proprio capitale umano ossia quello che stiamo creando grazie al nostro stato di salute.

Crearsi un paracadute da giovani significa impiegare poche risorse finanziarie solo perché ancora la statistica è dalla nostra parte. 

I 40 anni possono rappresentare gli anni nel quale si consolidano le scelte importanti. 

Si è nell’epoca d’oro dove l’aspettativa di vita unita ad un livello professionale maturo possono fare la differenza per il nostro futuro. In questo periodo dobbiamo accelerare sul nostro fondo pensione, blindare la nostra famiglia da possibili rischi, ed organizzare i nostri flussi per metterci più al sicuro possibile.   

Verso i 50 anni di solito si iniziano a fare i primi bilanci. Qualcosa è andato come volevamo e qualcosa no, e la cosa migliore da fare è considerare il patrimonio non come un unico blocco ma tenendo conto tutte le nostre esigenze, quella della nostra famiglia, dei figli, ed anche prendersi cura dei propri genitori che si stanno organizzando per la loro terza età. 

A 60 anni la fase lavorativa per alcuni è in pieno fermento per altri sta giungendo al termine e il godimento dei nostri sacrifici è ormai ad un passo da noi. Tenere d’occhio tutte le agevolazioni di uscita in termini di pensionamento è un obbligo ma senza farsi prendere dalla fretta se non è necessario per non rischiare forti tagli sull’assegno sociale, probabilmente il mutuo è stato saldato, ed abbiamo delle risorse da impiegare per i nostri figli o per i nostri nipoti. 

La fase della terza età oggi è molto diversa rispetto al passato, oggi si viaggia si ha una vita piena di impegni e di soddisfazioni. Conosco persone che a 70 anni hanno una vitalità pari ad una persona di 40. Si inizia a godere il meritato riposo, utilizzando parte della propria pensione pubblica e parte di quella privata, iniziamo a vedere i frutti del cammino iniziato decenni prima. Se la pensione non dovesse essere sufficiente, diamo alla nostra vita meno possibilità, ma se invece abbiamo un capitale da parte possiamo prendere in considerazione di investirlo prevedendo delle fasi di decumulo finanziario, dove si può godere sia degli interessi maturati sia di parte del capitale. 

A questa età inoltre è cosa buona e giusta prevedere un piano di uscita, parlare di passaggio generazionale della propria azienda o del proprio patrimonio può mettere al riparo i nostri cari da spiacevoli liti familiari e da pratiche fiscali o burocratiche scomode. 

Ognuno ha i suoi tempi. 

Michele Sportoletti. 

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Michele Sportoletti

Consulente Finanziario

A volte prendendo in mano questo libro mi rendo conto del valore degli insegnamenti in esso contenuti. Ben Graham, quasi ottantenne, ha confidato ad un amico che sperava ogni giorno di fare qualcosa di folle, qualcosa di creativo e qualcosa di generoso. Non saprei dire ancora quale di queste tre cose mi abbia ispirato per creare questo blog.