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Non è possible

16/05/2020 , In: finanza comportamentale , With: No Comments
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Come è possibile? Questa è l’affermazione di un mio cliente a distanza di qualche mese dallo scoppio della crisi attuale, ora vi racconto. 

Un mio cliente questa settimana mi ha chiesto di controllare l’investimento iniziato a gennaio di quest’anno, dopo avergli detto che li controvalore era più alto del capitale versato, mi ha chiesto come questo fosse stato possibile visto che i mercati finanziari ancora non erano tornati ai loro massimi. La risposta è semplice, finanza comportamentale. 

La finanza comportamentale è la disciplina che aiuta ad applicare il giusto comportamento a seconda dei diversi scenari di mercato, la finanza comportamentale è la prima cosa da capire per un investitore, perché è grazie a questa “arte” che si riesce ad uscire dalle sabbie mobili nelle quali a volte i mercati finanziari si infilano. 

La finanza comportamentale è ciò che pratico io. 

Warren Buffett diceva che ci sono due regole in borsa, la prima è non perdere, la seconda è non dimenticarsi la prima. 

Ma come si fa a non perdere in un mercato che oscilla di continuo?

La perdita per il dizionario Treccani significa, cessare di possedere una cosa, quindi nel mio mondo significa vendere. Fino a che non vendi quindi non realizzi alcuna perdita. Il tempo gioca a nostro favore, ma anche la mediazione del prezzo può aiutarci molto, cioè acquistare ad un prezzo più basso ciò che si è acquistato prima ad un prezzo maggiore, cosi da ottenere un prezzo medio. 

Faccio uno degli esempi più semplici che conosco. 

Indice americano S&P 500 dal 01/03/2000 al 31/12/2007

Per facilita di calcolo dirò che l’indice è sceso del 50% dal 2000 al 2003 e che poi è risalito del 100% nei successivi 4 anni. 

In tutto ci sono voluti 7 anni per rivedere il pareggio. 

Ma se invece di seguire il flusso dei capitali in maniera passiva, mi “attivassi”, cosa accadrebbe al mio investimento. 

Ed ecco l’esempio scolastico:

Ho 200 euro da dedicare ad un investimento. 

100 li metto il 01/03/2000 comprando l’indice che supponiamo come base di calcolo valga 100 euro 

Acquisto cosi 1 singola quota.

Poi metto altri 100 quando il prezzo scende a 50 come nel 2003. 

Acquisto quindi 2 quote. 

Ho investito tutto quello che ho al prezzo medio di? 

In tanti mi rispondono a 75, invece il prezzo medio è molto più basso, siamo a 66. 

200 euro / 3 quote = 66

66 nel grafico qui in basso vorrebbe dire raggiungere il pareggio tra il 2004 e il 2005 circa 4 anni prima di chi invece ha investito in unica soluzione nel 2000, a quell’epoca infatti in tanti investivano tutto quello che avevano perchè presi dall’euforia del facile ed immediato guadagno. 

Cosa è cambiato? Che cosa ha fatto veramente la differenza? 

Il mercato o li comportamento? 

Sono anni che mi trovo a parlare di questi argomenti, prima solo con i miei clienti ed ora anche qui in questo ambiente, eppure ho notato che facciamo fatica ad imparare a capire che la soluzione ce l’abbiamo sotto ai nostri occhi. Abbiamo un difetto di fabbrica, non riusciamo a sopportare la paura di perdere, è per questo che ribadisco sempre che la differenza sta tutta in un rapporto, che possa aiutarci a ragionare quando l’emotività ci assale, che ci ricordi quali sono le nostre priorità, che dia senso al trascorrere del tempo, che posso far brillare i nostri sogni attraverso una corretta pianificazione. 

That’s it. 

Michele Sportoletti

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Michele Sportoletti

Consulente Finanziario

A volte prendendo in mano questo libro mi rendo conto del valore degli insegnamenti in esso contenuti. Ben Graham, quasi ottantenne, ha confidato ad un amico che sperava ogni giorno di fare qualcosa di folle, qualcosa di creativo e qualcosa di generoso. Non saprei dire ancora quale di queste tre cose mi abbia ispirato per creare questo blog.