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L’inflazione e il nostro carrello della spesa

04/11/2016 , In: Finanza , With: No Comments
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Vi siete mai chiesti da cosa devono difendersi i risparmiatori quando decidono di investire?

Il principale tarlo da cui ci si deve difendere è sicuramente l’inflazione, un termine che secondo Affari&Finanza di Repubblica è sconosciuto al 57% degli italiani. Per cercare di spiegare questo fenomeno utilizzo un esempio.

Forse molti di noi da bambini hanno provato almeno una volta a salire una scala mobile al contrario. L’energia che imprimiamo nel salire viene rallentata o azzerata dal fatto che la scala mobile si muove in senso contrario al nostro movimento. Nel mondo degli investimenti possiamo paragonare questa forza contraria all’inflazione.

Prendendo come riferimento la definizione che ci fornisce la Treccani, l’inflazione è “l’aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche diminuzione progressiva del potere di acquisto (cioè del valore) della moneta”. Più semplicemente possiamo definire l’inflazione come un aumento generale dei prezzi, quindi qualcosa che mi costa di più di giorno in giorno oppure una somma di denaro che perde la sua capacità di avere “ valore “ con il  passare del tempo.

Facciamo finta di avere a gennaio un cesto di frutta con cento mele, se a dicembre di quell’anno l’inflazione è al 2% quelle mele diventeranno 98, o invece che costare 100€ sempre a dicembre costeranno 102€.

In questo momento l’inflazione è pari a zero, se volete potete controllare qui il suo andamento dal 1955, oggi ogni sforzo delle banche centrali in Europa sono volte a portare al 2% il livello attuale. Se questo obiettivo venisse centrato da qui a breve infatti cosa succederebbe al nostro carrello della spesa? Se prendessimo come riferimento un arco temporale di 10 anni e ipotizzando un’inflazione costante del 2%, il cesto di mele di cui parlavamo prima avrebbe un costo di 122€. Vediamo così come pur essendo costante negli anni, vi è un aumento dovuto ad un “effetto ricapitalizzazione dei prezzi “.

Nella nostra vita quotidiana abbiamo tante sfere in cui l’economia impatta in maniera più o meno sostanziale. L’economia si occupa di noi quando cerchiamo lavoro, quando riceviamo lo stipendio o quando raccogliamo i frutti del risparmio, siano essi interessi o dividendi. Tutte queste sono occasioni di incontro/scontro fra noi e l’economia. Ma quanto sono frequenti? Il posto di lavoro si cambia una volta ogni 10 anni,  lo stipendio invece c’è tutti i mesi e il carrello della spesa invece va riempito ogni giorno. E’ proprio qui che ci accorgiamo di più dello spostamento dei prezzi. Basta verificare i discorsi al distributore sul prezzo del carburante.

Questo aumento generale dei prezzi è misurato mese per mese dall’Istituto Statistico Pubblico, più comunemente conosciuto come ISTAT.

Il carrello della spesa dell’Istat si chiama paniere ed è composto da 1476 beni e servizi.

 

paniere_2016

 

Nel paniere qui riportato notiamo come i prodotti inseriti nell’anno 2016 sono i più disparati, troviamo addirittura i tatuaggi, ciò significa che l’ISTAT ha verificato che una larga fetta della popolazione italiana spende i propri soldi per questo servizio e ci può far capire anche quanto può incidere in media nella spesa di una famiglia.

Nel prossimo post il prof Alessandro Bianchin ci aiuterà a capire come aumenta l’inflazione al variare dei prezzi.

 

 

 

 

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Michele Sportoletti

Consulente Finanziario

A volte prendendo in mano questo libro mi rendo conto del valore degli insegnamenti in esso contenuti. Ben Graham, quasi ottantenne, ha confidato ad un amico che sperava ogni giorno di fare qualcosa di folle, qualcosa di creativo e qualcosa di generoso. Non saprei dire ancora quale di queste tre cose mi abbia ispirato per creare questo blog.