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Anche le azioni migliori prima o poi crollano… ma poi si risollevano.

12/09/2020 , In: Finanza, finanza comportamentale , With: No Comments
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Un vecchio detto diceva che gli alberi non possono crescere fino al cielo e a volte l’unico motivo per il quale delle azioni crollano è solo perché nel breve termine qualche evento le ha fatte crescere troppo.

Un classico esempio lo abbiamo avuto proprio in questa pandemia.

Ci sono stati titoli che hanno performato di oltre il 1000% dal 23 marzo come Wayfair, negozio online di articoli per la casa, prima di stornare di circa un 44% negli ultimi giorni.

Altro esempio è Zoom, piattaforma di videoconferenze che è scesa di circa il 20%.

Questi recenti cali sono dovuti sicuramente al fatto che il forte entusiasmo degli investitori abbia spinto il loro prezzo troppo avanti rispetto al loro reale valore.

Questo accade perché è impossibile che le aspettative rimangano sempre in linea con la realtà, specialmente quando si tratta di aziende che hanno grande successo e soprattutto grande consenso sia tra i consumatori che tra gli investitori.

Ma cosa è accaduto alle grande aziende blasonate durante la loro corsa verso il successo?

Apple è cresciuta di quasi il 120.000% ( circa il 20% annualizzato) dall’inizio degli anni ’80 eppure ci sono state tre diverse occasioni in cui il titolo è sceso del 75% e si è dimezzato più volte di quanto si può contare con le dita di una mano.

Facebook è cresciuta del 600% (27% annualizzato) dalla sua quotazione nel 2012. Il titolo ha subito immediatamente un crollo del 53% dopo la sua offerta pubblica e per 3 volte ha subito un calo del 30%.

Netflix è cresciuta il oltre il 43.000% (39% annualizzato) dal 2002. Le azioni sono diminuite per 4 volte di oltre il 50% e per due volte di oltre il 75%.

Microsoft è cresciuta di oltre il 350.000% (27% annualizzato) dalla metà degli anni 80. Tuttavia dopo la crisi delle dot.com è stata in calo per 15 anni totalizzando nel suo punto minimo -75%.

Amazon, il titolo che tutti vorrebbero aver avuto in portafoglio nel periodo della quotazione, ha totalizzato il 170.000% (38% annualizzato) dal 1997. Ha avuto un crollo del 95% nel 2001 e tanti altri cali da -30%.

Nike è cresciuta di quasi il 100.000% (19% annualizzato) dall’inizio degli anni 80. Questa azienda di enorme successo ha visto cali del 75%, 62% e 48%. (se non lo avete già fatto vi consiglio di leggere il libro sulla nascita di uno dei marchi più famosi al mondo, vi lascio il link per poterlo acquistare, https://www.amazon.it/dp/B01EW34WNG/ref=cm_sw_em_r_mt_dp_jh.vFbEATENJD )

Insomma credo che tu abbia capito.

Ogni cosa che sale prima o poi scende, a causa di valutazioni errate, crisi aziendali, cambi di vertice, ma se l’azienda è di qualità ed è guidata da manager in gamba, prima o poi vi regalerà grandi soddisfazioni.

E se non sapete quale azienda scegliere come sempre vi consiglio uno strumento diversificato che magari riesca a replicare l’indice dei titoli tecnologici NASDAQ, acquistando quote periodiche ricorrenti mediando cosi le eventuali oscillazioni.

Se vuoi guadagnare grandi rendimenti nel mercato azionario, devi aspettarti nel breve anche grandi perdite momentanee.

Se hai dubbi o domande, puoi scrivermi al seguente indirizzo michele.sportoletti@gmai.com.

Thanks to Ben Carlson.

MICHELE SPORTOLETTI.

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Michele Sportoletti

Consulente Finanziario

A volte prendendo in mano questo libro mi rendo conto del valore degli insegnamenti in esso contenuti. Ben Graham, quasi ottantenne, ha confidato ad un amico che sperava ogni giorno di fare qualcosa di folle, qualcosa di creativo e qualcosa di generoso. Non saprei dire ancora quale di queste tre cose mi abbia ispirato per creare questo blog.